Laboratorio Poetico E'Valtellina

Ha sempre amato la lettura, anche se i suoi preferiti erano libri di storia militare, ha sempre letto con interesse i grandi classici: adora Manzoni. L’epoca del romanticismo è una delle sue preferite, e poi, la musica, come non si può amare il grande Peppino Verdi e poi il Wagner, Puccini, e così via. Restando nel campo musicale le sue preferenze vanno anche ai canti di montagna, alle canzoni patriottiche, agli inni, alle canzoni sino agli anni ‘60/70.
Naturalmente ha lavorato, amando il lavoro che svolgeva nell’amministrazione telefonica; ai suoi tempi si chiamava STIPEL, poi divenne SIP e quando, fortunatamente andai in pensione, fu tramutata in Telecom.
E' un grande amante degli animali, in casa abita una bellissima micia di venti anni, con quelli precedenti spesso cercava residence in montagna che potevano ospitarli e quindi trascorreva stupende settimane con i suoi mici, ai quali aveva insegnato a portare il collare con guinzaglio e così su e giù per i sentieri con loro. Attenzione, non è un animalista, perciò brasati, stufati, arrosti sono i benvenuti e chissà che presto si possa fare un pranzo conviviale. Naturalmente con lo Sforzat, Sassella eccetera.
Da trent’anni a questa parte è divenuto un brianzolo, essendosi trasferito da Milano in quel di Nova Milanese, ora provincia di Monza e Brianza.




	E' nato il 26 aprile 1942, a Milano. Da sempre appassionato di montagna e di storia militare. Frequenta come Socio la Scuola Militare Teulié di Milano. Iscritto all’UNUCI di Milano. Fa parte del Gruppo Alpini di Nova Milanese - Sezione di Monza. La linea materna parte da Verona, Rovereto, il Trentino in genere. La linea paterna è chiaramente di origine “terrona” ovvero napoletana e i discendenti sono sparsi un po’ per tutto il mondo. Ha avuto la fortuna di avere una famiglia che ha sempre cercato di dargli un' istruzione adeguata e d’insegnargli quei valori imprescindibili della vita umana: religiosità, patriottismo, modestia, bontà e in specialmente di non aver paura della morte. Per via dei parenti con cui visse per parecchi anni, ha avuto il piacere di conoscere parecchi artisti dello spettacolo. Ha avuto la possibilità con sua moglie di girare mezzo mondo, e soprattutto l’amica migliore di sua moglie, fu sua mamma e questo trio come detto se ne andò a spasso, di qua e di la'. Ora stanno organizzando gite in Paradiso.


	Ha sempre amato la lettura, anche se i suoi preferiti erano libri di storia militare, ha sempre letto con interesse i grandi classici: adora Manzoni. L’epoca del romanticismo è una delle sue preferite, e poi, la musica, come non si può amare il grande Peppino Verdi e poi il Wagner, Puccini, e così via. Restando nel campo musicale le sue preferenze vanno anche ai canti di montagna, alle canzoni patriottiche, agli inni, alle canzoni sino agli anni ‘60/70. Naturalmente ha lavorato, amando il lavoro che svolgeva nell’amministrazione telefonica; ai suoi tempi si chiamava STIPEL, poi divenne SIP e quando, fortunatamente andai in pensione, fu tramutata in Telecom. E' un grande amante degli animali, in casa abita una bellissima micia di venti anni, con quelli precedenti spesso cercava residence in montagna che potevano ospitarli e quindi trascorreva stupende settimane con i suoi mici, ai quali aveva insegnato a portare il collare con guinzaglio e così su e giù per i sentieri con loro. Attenzione, non è un animalista, perciò brasati, stufati, arrosti sono i benvenuti e chissà che presto si possa fare un pranzo conviviale. Naturalmente con lo Sforzat, Sassella eccetera. Da trent’anni a questa parte è divenuto un brianzolo, essendosi trasferito da Milano in quel di Nova Milanese, ora provincia di Monza e Brianza.

	El colezionista Gh’avii mai pensaa a quij personn che fan raccolta de robb a stran passion ereditada dai nonn di nonn. Se ciamen colezionista, e quand se isolen in del lor mond a po tomborlag el soffitt in coo, che lor in sord. In quella schiera de baldi giovinott Che a novant’ann o vint’ann, a penna Riempien i sô cà de robba strampalenta, Senza curass dei quij che stan arenta. El coo in di nivol, i pé poggia sul pian Spetten domenega, con ansia trepilenta Per saras su in la stanza di sô ben, per met a post guardà o rimirà tutt chi or cattaà con tanto amor e gran pazienza de faà restà de sass pur quij senza coscienza! Ogni robetta la conta la sôa storia, l’età l’è ferma, se sent la gioventù. Quest a l’è el regal d’on amis Regalada in occasion de…..mah! a me regordi pù. Sto pover sacram adess el fa radiss. Questa, trovada in Sinigaglia La po’ costà che per el prezzi Gh’è stà ‘na gran battaglia! Quest’altra, poverina, la s’e metuda a viv in tutta la sôa gloria vers i dês or d’ona quai matinna, quand sota cà pasava on vecc strascee, de quij ch’in tramontaa; adess se ciamen antiquari, e fan di gran danee….. ruzava el sô carett con aria on po’ patida in spalla i primaver saraven la partida. Quand all’improvisa se troeuva quel quaicoss Che per quel matt d’on collezionista Gh’à faa perduu el riposs. Ora l’è sôa, con tutta la sôa forza El salta de la gioia, el basa el pover strascee Gh’e compra la vedrinna, i so rotamm, compres anca el carret... A viv la poverina La comicia vers i dês or…ona matinna… Adessl’è sira, l’è ora de toccala, se de non el mangià el se sfregia in su la tavola. Minga tant per el mangià, che pienti lì, l’è per quell’altra, che semper la reclama, la dis che la trascuri che la lassi in d’on canton che mai la porti fòra….. sarà anca vera, minga gh’è dù tort e alora domenega che vegnn sta povera tosa la portaroo on poo a spass….. e intant che se passeggia se cattarà on quai sass….. perché, cara el mè giavanón mi a gh’ó la colezion! Milano, 12.2.1970 (Sec.XX)